Trattamenti funzionali
Rettifica
Trattamenti funzionali
Rettifica
Trattamenti funzionali: la rettifica
Cos’è la rettifica?
Lavorazione meccanica per asportazione di materiale con opportune mole, idonea a conferire rugosità e tolleranze dimensionali richieste. Eseguibile anche come lavorazione intermedia o finale della cromatura a spessore.
Come avviene il processo?
L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale, sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte “penetra” nel metallo in parte “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.
L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni. Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato.
Trattamenti funzionali: la rettifica
Cos’è la rettifica?
Lavorazione meccanica per asportazione di materiale con opportune mole, idonea a conferire rugosità e tolleranze dimensionali richieste. Eseguibile anche come lavorazione intermedia o finale della cromatura a spessore.
Come avviene il processo?
L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale, sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte “penetra” nel metallo in parte “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.
L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni. Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato.
Sistemi di rettifica
- Con centri
- Senza centri
Normative
- UNI ISO 4527
Possibili finiture
- Passivazione bianca (cromo 3)
- Passivazione alta resistenza (cromo 3)
- Passivazione nera (cromo 3)
Dimensioni massime trattabili (mm)
- Con centri Ø 420 x 1.000 e
- Con centriØ 300 x 3.000
- Senza centri Ø 6 ÷ 30 x 1.200
- Senza centriØ 15 ÷ 115 x 2.900
Sistemi di rettifica
- Con centri
- Senza centri
Possibili finiture
- Passivazione bianca (cromo 3)
- Passivazione alta resistenza (cromo 3)
- Passivazione nera (cromo 3)
Normative
- UNI ISO 4527
Dimensioni massime trattabili (mm)
- Con centri Ø 420 x 1.000 e
- Con centriØ 300 x 3.000
- Senza centri Ø 6 ÷ 30 x 1.200
- Senza centriØ 15 ÷ 115 x 2.900
Settori
d'applicazione
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