Trattamenti protettivi

brunitura

Trattamenti protettivi

Brunitura

Brunitura dei metalli: cos'è, come funziona e quali sono i metodi disponibili

La brunitura è un trattamento chimico superficiale che conferisce ai metalli una colorazione scura, generalmente nera o blu-nerastra, attraverso un processo di ossidazione controllata. Questo tipo di finitura, oltre a essere apprezzata per l’aspetto estetico elegante e uniforme, migliora la resistenza superficiale dei pezzi alla corrosione, sebbene in misura limitata.

La brunitura è impiegata principalmente su metalli ferrosi come ferro e acciaio, ma può essere applicata anche su rame, bronzo e ottone. Il trattamento è particolarmente utile per la minuteria metallica, gli utensili e i componenti meccanici di precisione.


Cos’è il trattamento di brunitura

Il trattamento di brunitura consiste nella formazione di uno strato di ossido nero sulla superficie del metallo, senza alterare in modo significativo le dimensioni o la geometria del pezzo. A differenza di altri rivestimenti, non aggiunge spessore, rendendolo ideale per componenti con tolleranze strette.

Il processo avviene senza l’uso di corrente elettrica (eccetto nel caso della variante galvanica) e può essere eseguito a diverse temperature e con differenti tecniche, a seconda dell’applicazione desiderata.


Come brunire il metallo: metodi principali

1. Brunitura a caldo

È la tecnica più tradizionale e diffusa nel settore industriale.

  • Fase preparatoria: il pezzo viene accuratamente sgrassato e, se necessario, decapato per eliminare ossidi e calamine.

  • Immersione: i componenti vengono immersi in una soluzione acquosa di sali alcalini riscaldata a 140–150°C.

  • Reazione: la soluzione reagisce con il metallo, formando uno strato di ossido nero compatto.

  • Risciacquo e oliatura: al termine si effettua il risciacquo, l’asciugatura e l’applicazione di un film oleoso protettivo che migliora la lucentezza e conferisce una moderata protezione contro la corrosione.

Ideale per componenti di medie e grandi dimensioni.


2. Brunitura a freddo

Tecnica più semplice, adatta a interventi su piccola scala o per restauri.

  • Procedura: il metallo viene immerso in una soluzione chimica a temperatura ambiente.

  • Effetto: si sviluppa uno strato superficiale ossidato più sottile e meno resistente rispetto alla brunitura a caldo.

  • Protezione: anche in questo caso si conclude con un trattamento oleoso protettivo.

Vantaggiosa per la sua rapidità, ma meno duratura. Utilizzata su piccoli pezzi o superfici poco esposte.


3. Brunitura galvanica

Tecnica che impiega la corrente elettrica per ottenere una brunitura uniforme.

  • Fasi: il pezzo, immerso in una soluzione elettrolitica, viene collegato a una fonte di corrente che induce la formazione dello strato di ossido.

  • Controllo: consente alta precisione nel trattamento e uniformità nella finitura.

Particolarmente usata su componenti meccanici di precisione.


4. Brunitura con olio

Un metodo più antico e rudimentale, ma ancora in uso in ambiti decorativi e nel restauro.

  • Procedura: il metallo viene riscaldato e successivamente immerso in olio.

  • Risultato: la superficie si scurisce e acquisisce una lucentezza tipica, ma la protezione contro la corrosione è limitata.

Spesso applicata su armi storiche, lame o oggetti artigianali.


Come scurire il metallo oltre la brunitura

La brunitura non è l’unico metodo per ottenere una finitura scura:

  • Ossidazione chimica: tramite reagenti che creano una patina protettiva e colorata.

  • Patinatura: processo estetico che sfrutta reazioni chimiche per creare effetti cromatici.

  • Anodizzazione (su alluminio): forma uno strato protettivo che può essere tinto in vari colori, incluso il nero.


 

La brunitura dei metalli è un trattamento versatile che unisce funzionalità e valore estetico. La scelta del metodo migliore dipende da:

  • Tipo e dimensione del metallo

  • Esigenze estetiche

  • Necessità di resistenza alla corrosione

  • Costi e volumi di produzione

Sebbene non sia un trattamento altamente protettivo contro la corrosione, può essere abbinata ad altri metodi (come oliatura o verniciatura) per migliorarne la durata e l’efficacia. Quando eseguita correttamente, la brunitura migliora la presentazione, uniformità e funzionalità dei componenti metallici, rendendoli più adatti a molteplici applicazioni, dall’industria alla decorazione.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Brunitura dei metalli: cos'è, come funziona e quali sono i metodi disponibili

La brunitura è un trattamento chimico superficiale che conferisce ai metalli una colorazione scura, generalmente nera o blu-nerastra, attraverso un processo di ossidazione controllata. Questo tipo di finitura, oltre a essere apprezzata per l’aspetto estetico elegante e uniforme, migliora la resistenza superficiale dei pezzi alla corrosione, sebbene in misura limitata.

La brunitura è impiegata principalmente su metalli ferrosi come ferro e acciaio, ma può essere applicata anche su rame, bronzo e ottone. Il trattamento è particolarmente utile per la minuteria metallica, gli utensili e i componenti meccanici di precisione.


Cos’è il trattamento di brunitura

Il trattamento di brunitura consiste nella formazione di uno strato di ossido nero sulla superficie del metallo, senza alterare in modo significativo le dimensioni o la geometria del pezzo. A differenza di altri rivestimenti, non aggiunge spessore, rendendolo ideale per componenti con tolleranze strette.

Il processo avviene senza l’uso di corrente elettrica (eccetto nel caso della variante galvanica) e può essere eseguito a diverse temperature e con differenti tecniche, a seconda dell’applicazione desiderata.


Come brunire il metallo: metodi principali

1. Brunitura a caldo

È la tecnica più tradizionale e diffusa nel settore industriale.

  • Fase preparatoria: il pezzo viene accuratamente sgrassato e, se necessario, decapato per eliminare ossidi e calamine.

  • Immersione: i componenti vengono immersi in una soluzione acquosa di sali alcalini riscaldata a 140–150°C.

  • Reazione: la soluzione reagisce con il metallo, formando uno strato di ossido nero compatto.

  • Risciacquo e oliatura: al termine si effettua il risciacquo, l’asciugatura e l’applicazione di un film oleoso protettivo che migliora la lucentezza e conferisce una moderata protezione contro la corrosione.

Ideale per componenti di medie e grandi dimensioni.


2. Brunitura a freddo

Tecnica più semplice, adatta a interventi su piccola scala o per restauri.

  • Procedura: il metallo viene immerso in una soluzione chimica a temperatura ambiente.

  • Effetto: si sviluppa uno strato superficiale ossidato più sottile e meno resistente rispetto alla brunitura a caldo.

  • Protezione: anche in questo caso si conclude con un trattamento oleoso protettivo.

Vantaggiosa per la sua rapidità, ma meno duratura. Utilizzata su piccoli pezzi o superfici poco esposte.


3. Brunitura galvanica

Tecnica che impiega la corrente elettrica per ottenere una brunitura uniforme.

  • Fasi: il pezzo, immerso in una soluzione elettrolitica, viene collegato a una fonte di corrente che induce la formazione dello strato di ossido.

  • Controllo: consente alta precisione nel trattamento e uniformità nella finitura.

Particolarmente usata su componenti meccanici di precisione.


4. Brunitura con olio

Un metodo più antico e rudimentale, ma ancora in uso in ambiti decorativi e nel restauro.

  • Procedura: il metallo viene riscaldato e successivamente immerso in olio.

  • Risultato: la superficie si scurisce e acquisisce una lucentezza tipica, ma la protezione contro la corrosione è limitata.

Spesso applicata su armi storiche, lame o oggetti artigianali.


Come scurire il metallo oltre la brunitura

La brunitura non è l’unico metodo per ottenere una finitura scura:

  • Ossidazione chimica: tramite reagenti che creano una patina protettiva e colorata.

  • Patinatura: processo estetico che sfrutta reazioni chimiche per creare effetti cromatici.

  • Anodizzazione (su alluminio): forma uno strato protettivo che può essere tinto in vari colori, incluso il nero.


 

La brunitura dei metalli è un trattamento versatile che unisce funzionalità e valore estetico. La scelta del metodo migliore dipende da:

  • Tipo e dimensione del metallo

  • Esigenze estetiche

  • Necessità di resistenza alla corrosione

  • Costi e volumi di produzione

Sebbene non sia un trattamento altamente protettivo contro la corrosione, può essere abbinata ad altri metodi (come oliatura o verniciatura) per migliorarne la durata e l’efficacia. Quando eseguita correttamente, la brunitura migliora la presentazione, uniformità e funzionalità dei componenti metallici, rendendoli più adatti a molteplici applicazioni, dall’industria alla decorazione.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Materiali trattabili

  • Materiali ferrosi a medio basso contenuto di carbonio
  • Acciaio al carbonio
  • Ferro, C40, C45, AVP, AVZ
  • Acciai bonificati, 8.8, 10.9, 12.9

Normative

  • La minuteria può essere convenientemente trattata in rotobarile.
  • Eventuali specifiche del cliente.

Possibili finiture

  • Bianca (neutra)
  • Nera
  • Blu
  • Rossa

Dimensioni massime trattabili

840 x 320 x 370 mm

Materiali trattabili

  • Materiali ferrosi a medio basso contenuto di carbonio
  • Acciaio al carbonio
  • Ferro, C40, C45, AVP, AVZ
  • Acciai bonificati, 8.8, 10.9, 12.9

Possibili finiture

  • Bianca (neutra)
  • Nera
  • Blu
  • Rossa

Normative

  • La minuteria può essere convenientemente trattata in rotobarile.
  • Eventuali specifiche del cliente.

Dimensioni massime trattabili

840 x 320 x 370 mm

Settori
d'applicazione

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Meccanico

Utensileria

Armi

Viteria / minuteria ferrosa

Ingranaggi

Parti di stampi

Molle

Viteria

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