Trattamenti funzionali

Argentatura tecnica

Trattamenti funzionali

Argentatura tecnica

Trattamenti funzionali: l'argentatura tecnica

Cos’è l’argentatura tecnica?

L’argentatura è un processo elettrolitico di deposizione di argento per sfruttarne le caratteristiche di conducibilità elettrica e di bassa resistenza di contatto.

Le specifiche dei clienti più comuni prevedono depositi da 0,5 a 10 micron, ma in alcuni casi applichiamo spessori anche di 50 micron. Per minuteria disponiamo dell’argentatura a rotobarile, per particolari di maggiori dimensioni o dove si voglia preservare l’estetica o la superficie del pezzo disponiamo di un impianto a telaio.

L’aspetto estetico è un bianco brillante caratteristico dell’argentatura elettrolitica tecnica, diverso dal “silver plated” che invece risulta essere solamente una finitura estetica.

 

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Trattamenti funzionali: l'argentatura tecnica

Cos’è l’argentatura tecnica?

L’argentatura è un processo elettrolitico di deposizione di argento per sfruttarne le caratteristiche di conducibilità elettrica e di bassa resistenza di contatto.

Le specifiche dei clienti più comuni prevedono depositi da 0,5 a 10 micron, ma in alcuni casi applichiamo spessori anche di 50 micron. Per minuteria disponiamo dell’argentatura a rotobarile, per particolari di maggiori dimensioni o dove si voglia preservare l’estetica o la superficie del pezzo disponiamo di un impianto a telaio.

L’aspetto estetico è un bianco brillante caratteristico dell’argentatura elettrolitica tecnica, diverso dal “silver plated” che invece risulta essere solamente una finitura estetica.

 

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Materiali trattabili

  • Acciaio
  • Acciaio inox
  • Acciaio bonificato
  • Ferro
  • Rame
  • Ottone
  • Zama
  • Alluminio
  • Sinterizzati

Normative

  • UNI-ISO 4521

Possibili finiture

  • Passivazione bianca (cromo 3)
  • Passivazione alta resistenza (cromo 3)
  • Passivazione nera (cromo 3)

Dimensioni massime trattabili

900x400x400 mm

Materiali trattabili

  • Acciaio
  • Acciaio inox
  • Acciaio bonificato
  • Ferro
  • Rame
  • Ottone
  • Zama
  • Alluminio
  • Sinterizzati

Possibili finiture

  • Passivazione bianca (cromo 3)
  • Passivazione alta resistenza (cromo 3)
  • Passivazione nera (cromo 3)

Normative

  • UNI-ISO 4521

Dimensioni massime trattabili

900x400x400 mm

Settori
d'applicazione

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Elettrico

Movimento terra

Funivie

Ferroviario

Offshore

Termotecnico

Raccorderia

Viteria

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