Trattamenti funzionali
Cromatura a spessore
Trattamenti funzionali
Cromatura a spessore
Trattamenti funzionali la cromatura a spessore
Cos’è la cromatura a spessore?
La cromatura a spessore è un processo mediante il quale, sugli oggetti che devono essere trattati vengono depositati elevati spessori di solo cromo.
Diversamente dalla cromatura decorativa, che deposita meno di un micron di cromo, la cromatura a spessore serve per depositare spessori compatti di cromo fino a 500 micron ed oltre. Normalmente lo strato di cromo viene depositato direttamente sul materiale base.
La specificità del cromo, depositato a spessore, risiede nelle sue caratteristiche di durezza elevata(1000 – 1100 Vickers), basso coefficiente di attrito, resistenza ad usura, capacità di trattenere l’olio. Si effettuano cromature a spessore anche per motivi estetici come ad esempio terminali di scarico auto e moto di alta gamma.
Come per tutti i depositi elettrolitici, anche il cromo a spessore soffre dell’effetto dei maggiori spessori che si depositano sulle estremità degli oggetti, tanto più quando gli spessori sono importanti. Per questo motivo molto spesso gli oggetti che sono stati cromati a spessore vengono rettificati dopo ( in alcuni casi anche in fasi intermedie) la cromatura.
Come avviene il processo?
L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale, sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte “penetra” nel metallo in parte “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.
L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni. Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato.
Trattamenti funzionali: la cromatura a spessore
Cos’è la cromatura a spessore?
La cromatura a spessore è un processo mediante il quale, sugli oggetti che devono essere trattati vengono depositati elevati spessori di solo cromo.
Diversamente dalla cromatura decorativa, che deposita meno di un micron di cromo, la cromatura a spessore serve per depositare spessori compatti di cromo fino a 500 micron ed oltre. Normalmente lo strato di cromo viene depositato direttamente sul materiale base.
La specificità del cromo, depositato a spessore, risiede nelle sue caratteristiche di durezza elevata(1000 – 1100 Vickers), basso coefficiente di attrito, resistenza ad usura, capacità di trattenere l’olio. Si effettuano cromature a spessore anche per motivi estetici come ad esempio terminali di scarico auto e moto di alta gamma.
Come per tutti i depositi elettrolitici, anche il cromo a spessore soffre dell’effetto dei maggiori spessori che si depositano sulle estremità degli oggetti, tanto più quando gli spessori sono importanti. Per questo motivo molto spesso gli oggetti che sono stati cromati a spessore vengono rettificati dopo ( in alcuni casi anche in fasi intermedie) la cromatura.
Come avviene il processo?
L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale, sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte “penetra” nel metallo in parte “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.
L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni. Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato.
Materiali trattabili
- Acciaio al carbonio
- Ferro
- Acciaio inox
- Rame
- Ottone
- Alluminio
Normative
- UNI ISO 6158
- UNI 5082
Possibili finiture
- Passivazione bianca (cromo 3)
- Passivazione alta resistenza (cromo 3)
- Passivazione nera (cromo 3)
Dimensioni massime trattabili
2700x500x1200 mm
Materiali trattabili
- Acciaio al carbonio
- Ferro
- Acciaio inox
- Rame
- Ottone
- Alluminio
Possibili finiture
- Passivazione bianca (cromo 3)
- Passivazione alta resistenza (cromo 3)
- Passivazione nera (cromo 3)
Normative
- UNI ISO 6158
- UNI 5082
Dimensioni massime trattabili
2700x500x1200 mm
Settori
d'applicazione
d'applicazione
Settori d'applicazione
Automotive
Meccanica
Movimento terra
Alimentare
Utensili
Rulli per verniciatura o stampa
Movimento terra
Alimentare
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Cos’è l’argentatura tecnica?
L’argentatura è un processo elettrolitico di deposizione di argento per sfruttarne le caratteristiche di conducibilità elettrica e di bassa resistenza di contatto.
Le specifiche dei clienti più comuni prevedono depositi da 0,5 a 10 micron, ma in alcuni casi applichiamo spessori anche di 50 micron. Per minuteria disponiamo dell’argentatura a rotobarile, per particolari di maggiori dimensioni o dove si voglia preservare l’estetica o la superficie del pezzo disponiamo di un impianto a telaio.
L’aspetto estetico è un bianco brillante caratteristico dell’argentatura elettrolitica tecnica, diverso dal “silver plated” che invece risulta essere solamente una finitura estetica.
Cos’è l’argentatura tecnica?
L’argentatura è un processo elettrolitico di deposizione di argento per sfruttarne le caratteristiche di conducibilità elettrica e di bassa resistenza di contatto.
Le specifiche dei clienti più comuni prevedono depositi da 0,5 a 10 micron, ma in alcuni casi applichiamo spessori anche di 50 micron. Per minuteria disponiamo dell’argentatura a rotobarile, per particolari di maggiori dimensioni o dove si voglia preservare l’estetica o la superficie del pezzo disponiamo di un impianto a telaio.
L’aspetto estetico è un bianco brillante caratteristico dell’argentatura elettrolitica tecnica, diverso dal “silver plated” che invece risulta essere solamente una finitura estetica.