Trattamenti decorativi

Ossidazione Anodica

Trattamenti decorativi

Ossidazione anodica

Trattamenti decorativi: l'ossidazione anodica

Cos’è l’ossidazione anodica?

L’alluminio (e tutte le sue leghe), in aria, reagisce con l’ossigeno e forma naturalmente  un velo di ossido. L’ossido formato manifesta una certa stabilità per cui conferisce protezione da ulteriori ossidazioni all’alluminio sottostante. Tuttavia l’ossido che si forma naturalmente in aria è friabile e non è compatto.

L’ossidazione anodica (anodizzazione), operata in condizioni elettrochimiche controllate, crea uno strato di ossido (allumina) con eccellenti caratteristiche di aderenza, compattezza, durezza e resistenza alla corrosione.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale, sembra vi sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. In ogni caso i pori vengono chiusi. Risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Trattamenti decorativi: l'ossidazione anodica

Cos’è l’ossidazione anodica?

L’alluminio (e tutte le sue leghe), in aria, reagisce con l’ossigeno e forma naturalmente  un velo di ossido. L’ossido formato manifesta una certa stabilità per cui conferisce protezione da ulteriori ossidazioni all’alluminio sottostante. Tuttavia l’ossido che si forma naturalmente in aria è friabile e non è compatto.

L’ossidazione anodica (anodizzazione), operata in condizioni elettrochimiche controllate, crea uno strato di ossido (allumina) con eccellenti caratteristiche di aderenza, compattezza, durezza e resistenza alla corrosione.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale, sembra vi sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. In ogni caso i pori vengono chiusi. Risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Materiali trattabili

  • Alluminio e sue leghe, da estrusione, laminazione, 2011, 11S, 6060, 6082, 7075, Ergal, Anticorodal;
  • Alluminio da fusione in bassa pressione, in conchiglia.

Normative

  • UNI-EN 12373-1 – UNI 4522

Possibili finiture

  • Bianca (neutra)
  • Nera
  • Blu
  • Rossa

Dimensioni massime trattabili

500 x 250 x 800 mm

 

Materiali trattabili

  • Alluminio e sue leghe, da estrusione, laminazione, 2011, 11S, 6060, 6082, 7075, Ergal, Anticorodal;
  • Alluminio da fusione in bassa pressione, in conchiglia.

Possibili finiture

  • Bianca (neutra)
  • Nera
  • Blu
  • Rossa

Normative

  • UNI-EN 12373-1 – UNI 4522

Dimensioni massime trattabili

500 x 250 x 800 mm

 

Settori
d'applicazione

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