Trattamenti protettivi

Zinco nichel

Trattamenti protettivi

Zinco Nichel

Trattamenti protettivi: lo zinco nichel

Cos’è lo zinco nichel?

Il deposito di zinco nichel è costituito da una lega di zinco contenente il 12 – 15 % di nichel. La lega viene ottenuta codepositando nello stesso momento sia lo zinco che il nichel.

Occorre gestire opportunamente  nella soluzione elettrolitica la concentrazione degli ioni zinco e  nichel, la densità di corrente e la temperatura in modo che sia rispettato il giusto rapporto di deposizione dei due metalli durante l’elettrolisi.

La lega così ottenuta esplica una ottima protezione contro la corrosione dei materiali ferrosi   anche con pochi micron di spessore. 

Come per lo zinco puro anche la lega zinco nichel viene passivata utilizzando soluzioni esenti cromo esavalente. A seconda dei casi e delle passivazioni utilizzate può essere conveniente applicare anche un sigillante.

Lo zinco nichel viene convenientemente eseguito in rotobarile. La condizione necessaria è che il materiale, durante la rotazione del barile, possa scorrere al suo interno senza produrre matasse.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Trattamenti aggiuntivi: la sigillatura

La sigillatura, serve per aumentare la resistenza alla corrosione a parità di spessore di zincatura e di passivazione eseguita. La sigillatura produce, sulla superficie passivata, un film sottile e trasparente che si lega chimicamente con i sali di zinco sottostanti aumentando la resistenza alla corrosione.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Trattamenti protettivi: il nichel chimico

Cos’è lo zinco nichel?

Il deposito di zinco nichel è costituito da una lega di zinco contenente il 12 – 15 % di nichel. La lega viene ottenuta codepositando nello stesso momento sia lo zinco che il nichel.

Occorre gestire opportunamente  nella soluzione elettrolitica la concentrazione degli ioni zinco e  nichel, la densità di corrente e la temperatura in modo che sia rispettato il giusto rapporto di deposizione dei due metalli durante l’elettrolisi.

La lega così ottenuta esplica una ottima protezione contro la corrosione dei materiali ferrosi   anche con pochi micron di spessore. 

Come per lo zinco puro anche la lega zinco nichel viene passivata utilizzando soluzioni esenti cromo esavalente. A seconda dei casi e delle passivazioni utilizzate può essere conveniente applicare anche un sigillante.

Lo zinco nichel viene convenientemente eseguito in rotobarile. La condizione necessaria è che il materiale, durante la rotazione del barile, possa scorrere al suo interno senza produrre matasse.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Trattamenti aggiuntivi: la sigillatura

La sigillatura, serve per aumentare la resistenza alla corrosione a parità di spessore di zincatura e di passivazione eseguita. La sigillatura produce, sulla superficie passivata, un film sottile e trasparente che si lega chimicamente con i sali di zinco sottostanti aumentando la resistenza alla corrosione.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Materiali trattabili

  • Acciaio al carbonio
  • Ferro
  • AVP
  • AVZ
  • Acciai bonificati, 8.8, 10.9, 12.9

Normative

  • DIN 50979
  • Volkswagen VW 13750
  • TL 244
  • BMW GS900
  • Daimler Mercedes DBL 8451
  • FIAT 9.57409
  • Ducati ST-STR-087

Possibili disponibili

  • Nera con sigillante
  • Grigia con o senza sigillante

Dimensioni massime trattabili

2700x500x1200 mm

Materiali trattabili

  • Acciaio al carbonio
  • Ferro
  • AVP
  • AVZ
  • Acciai bonificati, 8.8, 10.9, 12.9

Possibili disponibili

  • Nera con sigillante
  • Grigia con o senza sigillante

Normative

  • DIN 50979
  • Volkswagen VW 13750
  • TL 244
  • BMW GS900
  • Daimler Mercedes DBL 8451
  • FIAT 9.57409
  • Ducati ST-STR-087

Dimensioni massime trattabili

2700x500x1200 mm

Settori
d'applicazione

Settori d'applicazione

Automotive

Motociclistico

Ciclistico

Raccorderia / oleodinamica

Viteria

Dadi / bulloni

Tranciati / lamiere / lastre

Torniti / lavorati

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