Trattamenti decorativi

Ottonatura

Trattamenti decorativi

Ottonatura

Trattamenti decorativi: l'ottonatura

Se sei un appassionato di metalli e ti piace l’effetto ottonato, l’ottonatura è sicuramente la soluzione che fa al tuo caso.

In questo articolo andremo ad informarti sulle varie tecniche di placcatura  per ottenere l’effetto ottonato sui diversi tipi di metalli, e andremo ad analizzare anche le differenze tra l’ottonatura e la doratura galvanica, anch’essa molto ricercata.

 

Che cos’è l’ottonatura?

 

Per ottonatura si intende una finitura opaca che riveste i metalli dandogli quel classico colore giallo oro dell’ottone.

Questo processo viene effettuato principalmente per proteggere il metallo dalla corrosione e rendere migliore la sua resistenza all’usura, ma anche per motivi estetici, ad esempio per ricreare un effetto di altri tempi, vintage, su oggetti in ferro o acciaio inox. L’ottonatura non va però confusa con la doratura galvanica, in quanto si tratta di due processi totalmente diversi e con risultati estetici altrettanto differenti.

 

Come fare l’ottonatura?

 

L’ottonatura è un processo di rivestimento dei metalli che avviene mediante l’applicazione di uno strato molto sottile di rame sulla superficie che si intende ottonare. In seguito si procede con un trattamento di ossidazione per conferire all’oggetto quel finish opaco.

 

Ottonatura metalli

 

Per ogni metallo che si vuole ottonare esiste una diversa tecnica di ottonatura.

Ad esempio per l’ottonatura del ferro si procede immergendo l’oggetto da trattare in una soluzione composta da sali di rame e acido cloridrico per conferire quel colore oro antico.

L’ottonatura si può realizzare anche sul rame, sull’ottone stesso e sull’acciaio.

In questo caso però è necessario andare ad utilizzare una soluzione che si ottiene diluendo acido cloridrico e acido nitrico.

Qualsiasi sia la tecnica da applicare e il metallo da trattare è di fondamentale importanza andare a pulire molto accuratamente la superficie dell’oggetto prima di procedere all’ottonatura per far sì che la finitura esca uniforme e senza imperfezioni.

 

Doratura galvanica, differenze con l’ottonatura

 

La differenza sostanziale tra l’ottonatura e la doratura galvanica sta nel materiale che viene utilizzato per la finitura dell’oggetto.

Nel caso dell’ottonatura si utilizza il rame mentre per la doratura galvanica si utilizzano oro o argento.

Certamente la doratura galvanica consente di ottenere un risultato estetico migliore, di maggior lusso, e una resistenza all’usura superiore rispetto agli oggetti ottonati che possono facilmente ossidarsi, ma il prezzo è molto più alto dell’ottonatura e il processo risulta molto più lungo.

Con l’ottonatura si può invece ottenere un risultato economico ed è proprio per questo che spesso e volentieri viene scelta soprattutto se applicata ad oggetti di uso quotidiano. Se invece ci troviamo davanti a degli oggetti di valore allora optare per la doratura galvanica è sicuramente la scelta migliore.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Trattamenti decorativi: l'ottonatura

Se sei un appassionato di metalli e ti piace l’effetto ottonato, l’ottonatura è sicuramente la soluzione che fa al tuo caso.

In questo articolo andremo ad informarti sulle varie tecniche di placcatura  per ottenere l’effetto ottonato sui diversi tipi di metalli, e andremo ad analizzare anche le differenze tra l’ottonatura e la doratura galvanica, anch’essa molto ricercata.

 

Che cos’è l’ottonatura?

 

Per ottonatura si intende una finitura opaca che riveste i metalli dandogli quel classico colore giallo oro dell’ottone.

Questo processo viene effettuato principalmente per proteggere il metallo dalla corrosione e rendere migliore la sua resistenza all’usura, ma anche per motivi estetici, ad esempio per ricreare un effetto di altri tempi, vintage, su oggetti in ferro o acciaio inox. L’ottonatura non va però confusa con la doratura galvanica, in quanto si tratta di due processi totalmente diversi e con risultati estetici altrettanto differenti.

 

Come fare l’ottonatura?

 

L’ottonatura è un processo di rivestimento dei metalli che avviene mediante l’applicazione di uno strato molto sottile di rame sulla superficie che si intende ottonare. In seguito si procede con un trattamento di ossidazione per conferire all’oggetto quel finish opaco.

 

Ottonatura metalli

 

Per ogni metallo che si vuole ottonare esiste una diversa tecnica di ottonatura.

Ad esempio per l’ottonatura del ferro si procede immergendo l’oggetto da trattare in una soluzione composta da sali di rame e acido cloridrico per conferire quel colore oro antico.

L’ottonatura si può realizzare anche sul rame, sull’ottone stesso e sull’acciaio.

In questo caso però è necessario andare ad utilizzare una soluzione che si ottiene diluendo acido cloridrico e acido nitrico.

Qualsiasi sia la tecnica da applicare e il metallo da trattare è di fondamentale importanza andare a pulire molto accuratamente la superficie dell’oggetto prima di procedere all’ottonatura per far sì che la finitura esca uniforme e senza imperfezioni.

 

Doratura galvanica, differenze con l’ottonatura

 

La differenza sostanziale tra l’ottonatura e la doratura galvanica sta nel materiale che viene utilizzato per la finitura dell’oggetto.

Nel caso dell’ottonatura si utilizza il rame mentre per la doratura galvanica si utilizzano oro o argento.

Certamente la doratura galvanica consente di ottenere un risultato estetico migliore, di maggior lusso, e una resistenza all’usura superiore rispetto agli oggetti ottonati che possono facilmente ossidarsi, ma il prezzo è molto più alto dell’ottonatura e il processo risulta molto più lungo.

Con l’ottonatura si può invece ottenere un risultato economico ed è proprio per questo che spesso e volentieri viene scelta soprattutto se applicata ad oggetti di uso quotidiano. Se invece ci troviamo davanti a degli oggetti di valore allora optare per la doratura galvanica è sicuramente la scelta migliore.

Come avviene il processo?

L’ossido che si forma non è dovuto ad un apporto di materiale ma  ad una trasformazione della superficie originale dell’oggetto. La superficie di alluminio sottoposta ad anodizzazione viene ossidata progressivamente dall’esterno della superficie progredendo verso l’interno. L’ ossido che si forma ha un volume maggiore del metallo (alluminio) originario per cui apparentemente, dal punto di vista dimensionale,  sembra via sia un apporto di materiale, in realtà lo spessore di ossido in parte  “penetra” nel metallo in parte  “cresce” verso l’esterno. In pratica per uno spessore di es. 10 micron, 5 micron sono penetrati e 5 micron si sono espansi per cui l’aumento geometrico ammonta a 5 micron. Da notare che, su un diametro, lo spessore di 10 micron produce un aumento del diametro pari a 10 micron e non 20.

L’ossido tende a formarsi abbastanza uniformemente anche nei recessi, nei sottosquadra, all’interno di tubi. La struttura dell’ossido è molto simile alla struttura del “nido d’ape” con tubuli verticali rispetto allo spessore formato. Questi tubuli hanno un diametro molto inferiore al micron, ma particolari coloranti vi possono penetrare, potendo conferire allo strato di ossido una grande varietà di colorazioni.  Successivamente alla formazione dello strato di ossido e, alla eventuale colorazione, viene eseguita una operazione di chiusura dei pori al fine di garantire compattezza e resistenza alla corrosione. Questa operazione prende il nome di fissaggio e può avvenire a freddo o a caldo. in ogni caso i pori vengono chiusi, risulta tuttavia più sicura l’operazione di fissaggio a caldo soprattutto per gli strati di ossido colorato. 

Materiali trattabili

  • Ferro
  • Inox ottone
  • Rame
  • Zama

Normative

  • La minuteria può essere convenientemente trattata in rotobarile.
  • Eventuali specifiche del cliente.

Possibili finiture

  • Bianca (neutra)
  • Nera
  • Blu
  • Rossa

Dimensioni massime trattabili

500 x 250 x 800 mm

 

Materiali trattabili

  • Ferro
  • Inox ottone
  • Rame
  • Zama

Possibili finiture

  • Bianca (neutra)
  • Nera
  • Blu
  • Rossa

Normative

  • La minuteria può essere convenientemente trattata in rotobarile.
  • Eventuali specifiche del cliente.

Dimensioni massime trattabili

500 x 250 x 800 mm

 

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d'applicazione

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